Ricordo di un quartiere è un racconto a puntate di una storia di fantasia, ma con riferimenti di zone esistenti
Scritto da Valerio Agitati con la correzione di Teresa Fortunati

8° parte finale

Nel periodo di chiusura per ferie Sonia portò Mattia a fare un viaggio in luoghi che non conosceva , e sentendola raccontare le storie di quei posti e come il sentirla parlare lo rendesse felice, seduti su una panchina ammirando il paesaggio Mattia le chiese se voleva sposarla, la risposta fu un interminabile bacio, abbracciati incuranti dei passanti tanto era la loro felicità in quel momento.
Al loro rientro tutti si accorsero che era successo qualcosa solo guardandoli , così felici, i ragazzi dettero la notizia prima ai genitori di Mattia su Skype e poi a tutti gli altri che si congratularono con loro.
Mattia aveva però un desiderio e una sera ne parlò timidamente a Sonia, avrebbe voluto tanto che il matrimonio fosso celebrato in Italia nel suo quartiere con tutti i parenti e gli amici, Sonia lo accontentò, anzi l’idea di sposarsi a maggio in Italia, la entusiasmo come una ragazzina.
Stabilito il giorno seguirono tutti i preparativi per la partenza e per le nozze , Sonia preparò i documenti, e scelse l’abito senza farlo vedere, come da tradizione, al futuro marito.
Venne il giorno della partenza, c’erano tutti a salutarli non mancava nessuno, e alla promessa di rivedersi il giorno del matrimonio i due ragazzi partirono per coronare il loro sogno d’amore.
Durante il viaggio progettarono il loro futuro, il ristorante , bambini , e una vita sempre insieme, con il dolce ricordo del nonno che aveva gettato le basi del suo nuovo futuro.
A Milano all’aeroporto Maria e Gianni aspettavano l’aereo , era impazienti di rivedere Mattia e di conoscere Sonia. Arrivato l’aereo, incuranti degli altri passeggeri, passarono avanti a tutti per abbracciarli, un abbraccio senza fine, lacrime a volontà, e quindi partirono verso Borgotaro.
Durante il tragitto seduto nel sedile posteriore Mattia mostrava il paesaggio a Sonia, molto ammirata dalle bellezze dell’Italia, Maria dallo specchietto retrovisore controllava emozionata i due innamorati, e rivolta a Gianni faceva lunghi sorrisi.
Lungo la superstrada intravidero il Borgo, Sonia guardò Mattia e con uno sguardo gli confermò che il suo Borgo le piaceva molto.
Arrivati a casa Mattia la condusse nella sua camera, era una camera molto grande, e con stupore vide che non era cambiato nulla dalla sua partenza, a parte il letto che da singolo era diventato matrimoniale, i genitori l’avevano cambiato per il loro arrivo.
Seguirono giorni molto intensi per i documenti, i fiori per la chiesa, il ristorante per il pranzo ; scelsero quello dove Mattia aveva mangiato con il nonno al suo arrivo, la data stabilita era l’ 8 maggio, un sabato.
Nei giorni precedenti arrivarono proprio tutti , parenti e amici americani , una bella combriccola che trovò alloggio in un albergo del centro appena ristrutturato.
Nel giorno del matrimonio gli amici misero a disposizione le loro macchine, quella della sposa una lussuosa decapottabile nera, quella dello sposo la macchina dell’amico d’infanzia, ad aspettarli gli amici, i parenti, come da tradizione italiana la mamma con lo sposo prima, poi il babbo e la sposa che si fece aspettare , come da tradizione, era bellissima nel suo abito bianco e Mattia non smetteva più di guardarla.
Il parroco celebrò la cerimonia e alla fine dopo le firme e le foto di rito si diressero verso l’uscita dove li attendevano con il riso, i mortaretti e i petali di rosa , scambio di baci , foto di gruppo, poi il lungo corteo sfilò tra le vie del Borgo con l’ammirazione dei presenti e si avviò verso il ristorante.
Gli invitati erano molti il ristorante pieno, tanta allegria, il momento del taglio della torta, della cravatta, il coro dei “bacio,bacio,bacio” , gli scherzi ai novelli sposi, le bomboniere a tutti, e alla fine stanchi ma felici marito e moglie tornarono a piedi a casa perché non era lontana, tutti si fermarono al ristorante a ballare fino a notte tarda, mentre gli sposi a casa festeggiarono in modo speciale la giornata.
Mattia e Sonia trovarono lavoro in un ristorante del paese come cuoco lui e come cameriera lei, finché giunse una grande occasione per aprire un ristorante nel quartiere, non se la fecero scappare, con sacrificio fecero un mutuo e aprirono il Ristorante Nonna Ada di specialità Valtaresi .
Col tempo nacquero due figli e mentre li guardava Mattia pensava a quel giorno in cui il nonno Giuseppe scese dal treno e cambiò la sua vita.