Aldo Tagliavini e l’omaggio a Domenico Modugno
Carnevale 1958
Nel blu dipinto di blu
Lucia Tagliavini
In questi mesi di silenzio è come se una strega cattiva con un grande mantello nero avesse oscurato in me ogni ricordo chiudendo con una potente serratura quel cassetto dove li tengo rinchiusi. Ma….sta arrivando primavera e allora già oggi 2 febbraio qualche timido fiore fa capolino qui in Versilia. La’, dove dal 2 di novembre dello scorso anno riposa Scooby, il mio simpaticissimo Labrador che giusto in quel giorno ci ha lasciato creando un grande vuoto in mezzo a noi,un firmamento di piccole stelle rosa sta brillando in un giardino ancora segnato dal gelo dell’inverno. E’ il pyrus che in questi giorni ci regala la sua fioritura di stagione rincuorando il nostro animo che quella morte ha lasciato nella solitudine in quel triste giorno novembrino …In questi giorni però qualcosa ha risvegliato il mio spirito:l’arrivo imminente del festival di San Remo…Come ogni anno il mese di Febbraio è animato da due avvenimenti importanti il Festival di Sanremo e il Carnevale.

In casa mia,nel quartiere,nel Borgo una volta e ancora ora molto sentiti..”.La prossima settimana’, la tv annunciava,” comincia il festival’ e allora quel lucchetto che con tanta insistenza teneva chiuso il cassetto si è schiuso e mi son detta :’Chissà che qualche canzone non riesca ad essere di aiuto per partorire qualche idea carina per il Carnevale di quest’anno…papà quell’anno l’aveva avuta…’ Sono sicura che sto sprigionando curiosità in molti miei lettori..beh si voglio raccontare questa piacevole storiella…Era un anno in cui il Carnevale a Borgotaro aveva subito uno stallo,era, mi par di ricordare,un febbraio freddo e nevoso e mancava anche quell’entusiasmo che anima il cuore in certe ricorrenze….L’anno prima Sandrone e la Polonia due mascheroni in cartapesta curati dal papa’ con l’aiuto di molti ragazzi del paese avevano popolato le strade …erano due meravigliosi mascheroni che niente avevano da invidiare ai carri che ogni anno uscivano a Viareggio:vere e proprie sculture di cartapesta. Quell’anno giacevano purtroppo ormai abbandonati a se stessi nel punto in cui a quell’epoca operai al lavoro facevano tubi….Penso che ancora la televisione non avesse fatto ingresso in casa e si ascoltava la radio nell’ampia cucina,al caldo di una stufa a legna dove a volte ci si cucinava qualche piatto, e : stavano trasmettendo il festival di Sanremo . Ad un certo punto una canzone ha colpito tutti noi e ci ha trasportato nel mondo alato della fantasia:era Nel blu dipinto di blu….Mi sovviene ora: vedo Modugno interpretarla sul palco del Casino’,, quindi la tv allora c’era già in casa nostra ???e dunque:devo contraddirmi eravamo nella sala………e…che devo dire? a volte i ricordi fanno brutti scherzi..Naturalmente Domenico Modugno con la sua canzone ,quell’anno è riuscito a vincere Sanremo tra l’entusiasmo di tutti. Anche del papà che, quell’anno per l’occasione ebbe un ‘idea geniale. Mancavano pochi giorni al Carnevale e già in casa si respirava la festa. La sarta Maria era al lavoro,la’ dove in seguito fu ricavata la mia camera studio e cuciva sotto l’occhio vigile di mio padre che sovrintendeva al costume che mia sorella avrebbe dovuto indossare al Veglione del martedì grasso. Non ricordo quell’anno che vestito era stato scelto per andare al ballo mascherato ma come sempre la cosa era rigorosamente segreta e da quella casa non doveva uscire nulla,nemmeno una parola….Ogni anno si faceva procurare dall’amico giornalaio del paese, il signor Bonini, le più impensabili riviste di maschere per scegliere altrettanti impensabili costumi dove lui metteva poi il suo spirito creativo…. Quell’anno,però,non aveva solo il veglione a cui pensare perché quella canzone lo entusiasmo’ a tal punto che ispirò in lui altro:chiamò a raccolta i suoi fedeli collaboratori dell’anno precedente e si fece aiutare a….’ mascherare’ Sandrone di blu ed ecco in un attimo tutto era pronto come per magia, per portarlo per le vie del paese. Le note di quella canzone che è ancor oggi rimasta nel cuore di ognuno di noi …..echeggiavano nell’aria e Sandrone,vestito di blu si spostò tra la meraviglia di tutti lungo la provinciale fino a Bedonia e non solo : tutta la valle ‘ volava volava nel cielo infinito’ immedesimandosi in quelle parole che invitavano tutti a vivere un sogno dolce e spensierato. La giornata era uggiosa ,e una sottile pioggerellina,quasi presaga di un nuovo testo che Modugno avrebbe presentato a Sanremo l’anno successivo, cadeva insistente, ma brillava il sole nella valle quello che lui ci aveva regalato. Mai tramontata, ancora in tanti con versioni personalizzate sognano sulle sue note e ripongono ancor oggi come allora forse , la speranza di una vita migliore. L’altro giorno leggevo sul giornale il testo di una canzone che verrà presentata a Sanremo quest’anno beh ,credo che nell’atmosfera della modernità che ci avvolge come in un vortice,dove vivere e’ diventato una corsa contro il tempo,sia piuttosto coinvolgente e forse molto sceneggiabile…….La musica? Non la conosco…e’ ancora avvolta nel mistero…vedremo ora quando il Festival a Sanremo ce la regalerà.