Ciao Gino Delmaestro.” Volpe ”
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Ti ricorderemo sempre, per tutto quello che hai fatto per noi !!!!!!!!
Rosario Domenica 7-06-2015 ore 20,30 Chiesa San Rocco,
Funerali Lunedì 8-06-2015 ore 15 partenza dall’Ospedale di Borgotaro.
Tratto dal suo Diario
Il partigiano ” Volpe”, di nome Gino Delmaestro, racconta le sue avventure contro i tedeschi nel febbraio 1944. Il comando fascista mise la pena di morte ai giovani del 1923-1924-1925 che non si presentavano alle armi.

Io, Dellapina Ilmo e Vignali Bruno, il mattino dell’8 marzo 1944 per non recar danni ai nostri genitori decidemmo di presentarsi. Arrivammo alla stazione e, pur essendo controllati da pattuglie fasciste, non salimmo sul treno e, ci dileguammo tra la folla. Sotto al cavalcavia ci incontrammo per decidere il da farsi. Meta stabilita a Grifola. Cominciammo a marciare in fila indiana per non farci vedere. I venti centimetri di neve impedivano la nostra marcia. Giunti nel luogo suddetto, sciegliemmo come rifugio le capanne ai piedi del Monte Molinatico. Durante il giorno ci spostavamo da una capanna all’atra. E la notte scendevamo alle nostre case per rimediare qualcosa da mangiare. Passammo diversi giorni in tre, ma poi decidemmo di formare un gruppo più numeroso e così vennero presi contatti con Delnevo Pietro ( Garibaldi ), con Falco e Battista e con altri partigiani che si trovavano a Cavignaga. Il nostro gruppo aumentava, eravamo ormai in otto: io, Mario Delmaestro, Giuseppe Delmaestro, Luigi Delchiappo, Bruno Vignali, Giovanni Capitelli, Adolfo Contini e Savino Ruggeri. Partimmo e, arrivati al Ponte di isola, trovammo ad aspettarci Falco e Garibaldi. Tutti insieme raggiungemmo Cavignaga e ci aggregammo agli altri ( ormai una ventina di unità ), al comando di Garibaldi e Falco. Il 20 maggio il gruppo si spostò al Monte Pelpi e in onore a questo il gruppo prese questo nome. Il comandante Garibaldi prese contatto con altri gruppi, in particolare con quello di dragotte che si trovava ai Linari, ai piedi del Monte Molinatico per avere armi. Di giorno in giorno il nostro gruppo aumentava sempre di più e a fine maggio eravamo una quarantina. Gli spostamenti erano frequenti. Dal monte dove c’era il nostro accampamento, senza però una capanna per potersi riparare dalle piogge. Cambiammo zona e ci trasferimmo nei pressi di Caffaraccia, in località “ Armellino ” e intanto aumentammo di numero ( ormai 60 uomini ). Comandante divenne il Tenente Tagliaferri, mandato da Dragotte, nome di battaglia per questo tenente era Igor. Le armi in nostro possesso erano insufficienti, cercammo allora di procurarcene il più possibile attaccando la postazione fascista in località “ Pezze ” di Borgotaro.
Dodici fascisti furono fatti prigionieri e recuperaste numerose armi. Ci unimmo poi al gruppo del Molinatico e nel giugno dello stesso anno occupammo Borgotaro ottenendo poi il controllo del Passo del Brattello e l’ingresso alla Galleria del Borgallo.

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