MARATONA INTERNAZIONALE DEL TARO IN CANOA              
Lucia Tagliavini                  
 
Ero bambina quando, in una domenica di fine aprile, veniva organizzata dalla Pro Loco una gara di canoe. I giorni precedenti la gara, lungo le strade si vedevano sfilare auto con le più svariate targhe che trasportavano canoe colorate e, anche lungo il fiume si vedeva qualche canoista solitario che cercava in ogni modo, sfidando le travolgenti correnti, di rendere proficuo il suo allenamento per la gara della domenica destinata alla maratona internazionale. In quel giorno, sul ponte, ai lati della strada tanta gente, capitata lì da non si sa dove, anche da molto lontano, aspettava con trepidazione di veder sbucare, impavidi i primi canoisti ed entusiasticamente gridava “ Eccone uno, un altro, “ ed improvvisamente uno sciame colorato appariva in lontananza e, con energici colpi di remo si avvicinavano rapidamente.

Partivano, almeno quell’anno, dalla diga e l’arrivo era a Fornovo. Ricordo, dopo aver atteso il loro arrivo sotto il ponte del Taro, la corsa all’auto per raggiungerli sul ponte che porta a Tiedoli, vicino a Ostia Parmense. E lì per noi finiva la corsa e tornavamo indietro verso casa. E la mia fantasia di bambina correva laggiù dove i canoisti si perdevano fra i bagliori del sole che baciavano le acque spumeggianti del fiume, cercando di immaginare la loro avventurosa gara sino a Fornovo.
 
Nella primavera del 1961, da una felice idea del dott. Camillo DELMAESTRO, PRESIDENTE DELL’ ASSOCIAZIONE PRO LOCO di BOGOTARO, ci fu a Borgotaro un entusiasmante avvenimento sportivo: LA GARA INTERNAZIONALE DI CANOE SUL FIUME TARO.
Per molti anni, puntuali come le rondini, verso fine aprile le canoe tornavano a Borgotaro , per partecipare alla più lunga maratona del mondo, circa 42,800 km. Sul percorso Borgotaro Fornovo.
Molti atleti provenivano dai paesi dell’Est e, a quei tempi non era certo facile come oggi raggiungere Borgotaro dai loro paesi di provenienza.
Il fascino della scoperta di paesaggi insoliti e altrimenti impossibili da osservare , insieme alla percorribilità per l’escursione sia turistica che competitiva, ha fatto sì che la partecipazione alla maratona costituisse per gli atleti di tutta Europa un motivo di attrazione.
Con il passare degli anni, l’alveo del nostro fiume ha subito alterazioni notevoli, vuoi per disastrose alluvioni, vuoi per i lavori di autostrade, costringendo gli organizzatori ad accorciare e cambiare i percorsi.
Sin dai primi anni la manifestazione era seguita da un pubblico numeroso ed appassionato, di residenti e di turisti che arrivavano dalle vicine regioni e da paesi di tutta Europa, al seguito dei partecipanti.
Molti arrivavano qualche giorno prima per studiare il percorso e alloggiavano in albergo (Appennino, Roma, Firenze), o al Camping Europa e anche nel greto del fiume, sotto il ponte della ferrovia, si potevano notare tante coloratissime tende dei partecipanti.
La sera prima della gara, gli atleti e i loro equipaggi erano invitati al Teatro Farnese, dove la Pro Loco organizzava per loro spettacoli vari: nel 1980 il 19 aprile, vi fu una serata di “Amnesty” che precedette la XX EDIZIONE DELLA MARATONA SUL TARO che si tenne appunto il giorno 20.
Invece il 25 aprile 1976 ci furono le seguenti gare: gara internazionale di discesa da Borgotaro a Ghiare di Bercelo Km.18 –   Gara di discesa da Selva del Bocchetto a Fornovo per ragazzi e ragazze e gara di discesa da Citerna a Fornovo per allievi ed allieve. Premiazione e chiusura ufficiale dell’INTERNATIONAL KAYAK 1976 a Fornovo. E’ stata la VI maratona internazionale sul fiume Taro in canoa.

Questa manifestazione è finita nei primi anni ottanta, dopo la disastrosa alluvione del 1982, ma resta a Borgotaro questa attività sportiva e per sapere tutto visitate il sito www.valtarokayak.it