FAMIGLIA CUCCHI

A questo punto posso iniziare a darvi notizia di una delle famiglie storiche del quartiere : la famiglia Cucchi. Ho appreso tutto ciò che scrivo di seguito da Brunetto Cucchi, che è stato tanto gentile e solerte a rispondere alla mia richiesta di notizie.

Nel 1898 il signor Emilio Cucchi, proveniente da Castelnuovo di Sotto, con la moglie Giovanna e il figlioletto Massimo di appena due anni, a seguito dei lavori della galleria, viene ad esercitare il suo lavoro di calzolaio nella baracca del “Pozzetto”, mentre la moglie gestisce un piccolo spaccio di alimentari. Alla fine dei lavori non ha più senso rimanere lungo la linea e il signor Emilio trasferisce la sua baracca proprio dove ora c’è la terrazza dell’attuale ristorante “Il rustico da Marino”. Il piccolo spaccio di alimentari man mano si ingrandisce ed è nel 1929 che Emilio, assieme al figlio Massimo, costruiscono, sempre nello stesso luogo, un complesso residenziale con trattoria, negozio di generi alimentari e forno. Pensate che esistono ancora i progetti originali, dove si può notare che i signori Cucchi avevano in quegli anni, l’intenzione di costruire un albergo: l’albergo Italia, che però non fu mai costruito. Massimo Cucchi, figlio di Emilio, si sposò con la signora Avalli Giovanna ed ebbe tre figli: Emilio, Franca e Carlo. In seconde nozze sposò la Signora Guardoli Gina, provetta cuoca che ,con il loro unico figlio Bruno, continuò a gestire il ristorante anche dopo la morte del sig. Massimo, sino al 1979, quando il ristorante fu ceduto agli attuali proprietari. Carlo ereditò la villetta in cui oggi vivono i suoi figli e che nei primi anni di costruzione servì come pensione per gli operai. Franca continuò a gestire il negozio di commestibili. Il forno venne gestito per molti anni da un signore di Parma , successivamente da Dario Bassoli (che sposò la figlia di Massimo la signora Franca) e poi verso la fine degli anni sessanta dalla famiglia Fortunati fino alla sua chiusura nel 1990. Dal signor Bruno, più familiarmente Brunetto come lo chiamiamo noi nativi, ho saputo che il periodo più interessante della sua gestione, è stato quello a cavallo degli anni ’70. In quegli anni infatti il ristorante era frequentato da personaggi famosi dello spettacolo. Egli ricorda le frequenti visiti di Romina e Albano, Dorelli ed il suo complesso artistico, Gianni Agus e , senti, senti, anche il Tenente Kojac , l’attore Terry Savalas. Mi ha raccontato di loro curiosi aneddoti, che prossimamente racconterò volentieri. Di questa famiglia sono oggi rimasti nel quartiere solo i figli di Carlo, e la figlia di Emilio, Paola, che è sposata con un membro di un’altra importante famiglia storica del rione : la famiglia Terroni. Tornando a parlare del signor Cucchi Massimo devo aggiungere che, oltre la gestione del ristorante, per molti anni esercitò il commercio dei frutti di sottobosco: lamponi, mirtilli, more, che provvedeva ad esportare all’estero, specialmente in Svizzera. Naturalmente i trasporti venivano fatti a mezzo ferrovia. Nel nostro quartiere altre ditte, in quegli anni, esercitavano questo commercio: la ditta Calzolari (principalmente funghi secchi ), la ditta Polledri (principalmente bacche di ginepro e di rosa canina), la ditta Tamburini. Posso aggiungere che in località Sassonia (oggi più esattamente via Ungheria), esisteva una fabbrica chiamata comunemente “Fabbrica della Marmellata”, la cui vera ragione sociale era S.I.LV.I.S. ed era gestita , pare, dalla famiglia Predolin. Erano due giovani sposi che durante la loro permanenza nel rione, ebbero un figlio: Marco. Erano i primi anni Cinquanta. Questo bambino diventerà famoso nel campo dello spettacolo televisivo tanti anni più tardi.

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