Il 13 novembre 1935   in via Pieve all’incrocio con Piazzale Marconi, in un edificio che esiste tuttora nelle linee architettoniche originali, iniziò l’attività il ‘PASTICIFIO GENOVESE’. I proprietari erano i signori Gavaini Vittorio e Ratto Antonietta,  di origine bedoniese . La signora Ratto, discendeva però da una famiglia di origini genovesi, ecco il perché del nome dato al pastificio.  Lavoravano  nella ditta, oltre il titolare signor Gavaini, il cognato, signor  Luigi Ratto, un operaio e quattro operaie: Rina Savani, Cesarina Santi, la Pisi e  Linda. Il loro compito era di stendere la pasta fresca su telai per l’essiccazione e poi confezionare la pasta, una volta essiccata, in grandi cesti foderati di carta blu.
L’attività del pastificio andò bene fino allo scoppio della guerra, prima, e dopo con la concorrenza di  grandi ditte del settore sorte a Parma ( Barilla)  le cose precipitarono e la ditta chiuse i battenti  nel 1954. La guerra incise in maniera drammatica sulla vita del Pastificio: il titolare perse la vita nel doloroso episodio bellico del Manubiola, 30 giugno 1944 e la signora Ratto  fu gravemente ferita.
 
I signori Ratto, famiglia di origine genovese, nei primi anni del ‘900, gestivano a Bedonia un negozio di generi alimentari  con annesso forno e pasticceria. Avevano anche allevamenti di maiali e di cavalli. La famiglia Ratto era nota soprattutto col soprannome di TRANVAI, poiché  faceva servizio di trasporto passeggeri  con una diligenza a quattro cavalli, nel tratto Bedonia Borgotaro.          
Il Signor Gavaini Vittorio , di origine bedoniese, era il fornaio pasticcere  della ditta Ratto. Per alcuni anni emigrò in Francia  ed imparò l’arte del pastaio: Tornato a Bedonia, sposò la figlia del suo ex datore di lavoro, appunto la signora 
 
Antonietta Ratto  e con lei impiantò a Borgotaro il PASTIFICIO GENOVESE.