Il rifugio antiaereo

A proposito del tempo di guerra nel nostro rione………..
Negli anni ’43 – ’44, quando incominciarono i primi bombardamenti che miravano a distruggere il ponte della ferrovia, nell’edificio di Viale Libertà che ora porta il numero 47, venne costruito, acura dell’allora proprietario Tagliavini Aldo, un rifugio antiaereo.
Venne scavato un ampio vano sotto le cantine, a cui si accedeva da una comoda scala scavata nel terreno. Pilastri di cemento sostenevano il soffitto che era isolato sal restante edificio da un centinaio di sacchi di cemento, che avrebbero dovuto attutire gli eventuali crolli di parti dell’edificio sovrastante.
Un cunicolo che sbucava nel giardino antistante la casam avrebbe evitato di fare la fine dei sorci in trappola. L’uscita del cunicolo è ancora visibile oggi.
Quando in piena notte le sirene della fabbrica del tannino (FNET), laceravano il silenzio per avvisare la gente dell’imminente incursione aerea, quel grigio stanzone si riempiva di gente in cerca di …rifugio.
C’erano a quel tempo molte famiglie sfollate dalle vicine città, La Spezia, Parma , e chi abitava vicino a casa Tagliavini , correva al riparo……… Ricordo una famiglia di Parma con un bambino più o meno della mia età di cui non ho più saputo niente : Gian Carlo; la sua mamma si chiamava Sofia, una sua zia Gian Carla, il suo nonno Camillo e la nonna Ismede. E’ il ricordo  di quest’ultima che è ancora vivo nella mia memoria. Aveva vestaglie e camicie da notte molto vivaci e con pizzi e merlettie , ogni volta che arrivava in piena notte per via delle sirene, minacciava svenimenti da un attimo all’altro……….mi piacerebbe tanto sapere qualcosa di loro………
Accanto a una delle colonne che reggevano quel vano sotterraneo, c’era una Madonna, scolpita da mio padre che ora sta su un pilastro in casa mia: l’ho fatta mettere dopo la disastrosa allluvione del novembre 1982, ancora una volta la Madonna aveva salvato il ….mio nido.

Patrizia