L’Amico Emigrante

Sta arrivando l’estate e con essa arriveranno anche i nostri emigranti per godere della salutare aria del loro paese natio. La poesia di Patrizia vuole essere un saluto di benvenuto a tutti loro e un augurio di potersi rincontrare per rinnovare amicizie che possono sembrare dimenticate ma che invece sono rimaste nel cuore di tutti.

L’Amico Emigrante

Era l’autunno del cinquantasei,
una valigia, la chitarra e poi
Una tasca di sogni e la paura
D’imbarcarti in simile avventura!

Mi scrivesti: sto a Johannesburg,
tanta gente,palazzi, vetrine sfavillanti:
è città costruita sul vuoto di miniere,
pieno di preziosissimi diamanti!

Son sempre solo, ho tanta nostalgia,
non capisco la lingua, voglio venir via!
Ti ho risposto: “ Non cedere, rimani:
stai preparando la strada al tuo domani!
Ho messo con la lettera un sacchetto,
c’è un pò di terra, l’ho presa da muretto,
vicino a casa tua: ti farò compagnia,
è buon rimedio per la nostalgia”

Poi la tua lettera: “ E’ Natale.
I neri ballano come a Carnevale!
Qui fa un gran caldo e c’è troppo sole,
son sempre solo con le tue parole.

Se penso a casa mia mi vien un groppo alla gola:
penso a mia madre sola, che invece di pranzare
sarò sul letto a singhiozzare!”

Sono trascorsi altri Natali, assai velocemente.
Il mio amico emigrante non m’ha più scritto niente.
So che è rimasto ed ha fatto carriera,
e si è dimenticato di una amicizia vera.

Maria Patrizia Tagliavini
Dedicato a lino Leoni, presidente della Hei Engineering Group