“Tra le vallate ridenti dell’Appennino Parmense, al viandante può capitare di imbattersi nella chiesetta di San Rocco a Borgo Val di Taro, in una stupenda Via Crucis di Gaspare Traversi: 14 tele di inusitato vigore figurativo il cui recente restauro ha restituito un’intensa , realistica, coinvolgente drammaticità.” – Francesco Baroncelli

Le tele del Traversi nella Chiesa di San Rocco rappresentano un patrimonio artistico locale di notevole interesse , tanto è vero che queste opere hanno girato l’Italia e sono state esposte a Napoli a Castel Sant’Elmo e a Parma dove sono state visitate da numerose turisti e scolaresche , persino quelle valtaresi che forse non sapevano di avere in loco questo tesoro. Nel giugno del 1994 dopo il loro restauro vennero riproposte al pubblico in una mostra presso la chiesa di San Rocco. Pubblichiamo un articolo di Maria Laura Emanuelli sul percorso che ha portato al restauro delle tele del Traversi nei primi anni novanta.

Maria Laura Emanuelli

Nel lontano 1927 l’allora Soprintendente ai beni artistici e storici di Parma e Piacenza, dott. A. Guidiglia Quintavalla , sulla rivista “Paragone” faceva riferimento alle quattordici tele della Via Crucis di Gaspare Traversi site nella Chiesa di San Rocco a Borgotaro in termini poco favorevoli per quanto riguarda un primo sommario restauro. Le definitive “pesanti e volgari ridipinture” deprecandone lo stato di conservazione e la “ loro collocazione in una chiesa priva di misure di sicurezza “.

Il parroco di allora, trovandosi nell’impossibilità di attuare un nuovo restauro e di dotare la chiesa di dispositivi che ne garantissero la salvaguardia, venne nella risoluzione di toglierle dal luogo sacro e di affidarle in custodia presso l’Istituto Granelli di Borgotaro. Qui le tele rimasero chiuse, semplicemente incartate e ammonticchiate in un armadio, nascoste alla vista di tutti e presto dimenticate. Diremo così una sorta di “tesoro nascosto” ammantato di quel po’ di mistero che assumono le cose celate.

Non molto tempo fa , qualcuno, durante una conversazione in cui si rimpiangevano tante cose del Borgo distrutte, abbandonate o in stato di massimo degrado, fece menzione di queste tele e ci si chiese dove fossero finite. Facendo qualche indagine se ne scoprì l’esatta ubicazione e con l’interesse del Parroco don Giuseppe Calamari e di alcuni membri del Consiglio Parrocchiale si riportò alla luce il “tesoro”.

Lo stato di “salute”, per così dire, non si presentava certo buono, comunque la prima cosa da fare era informare la Soprintendenza e invitare la responsabile a prendere visione delle tele per accertarne le condizioni e gli eventuali interventi. La Soprintendente, dott. Lucia Schianchi Fornari , fu subito disponibile, venne al Borgo , esaminò accuratamente i dipinti e suggerì un nuovo restauro affidato questa volta alla prof. Paola Molinari Caccioli, nostra concittadina, specializzata in questa disciplina presso la prestigiosa scuola del prof. Paolo Gori di Firenze .

L’ostacolo più grande , però, era reperire i fondi o trovare uno sponsor che desse la possibilità di attuare il recupero integrale del nostro tesoro. Un articolo apparso sulla Gazzetta di Parma con tutte le informazioni necessarie ad interessare qualche “buon santo”, fece il miracolo; miracolo che si presentò nella persona dell’editore F.M. Ricci, un addetto ai lavori in quanto specializzato in pubblicazioni d’arte. Questi sensibilizzò la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza che, subito pronta, assicurò il proprio contributo.

Questa provvidenziale ed insperata sponsorizzazione, sommata alle offerte dei parrocchiani, ci darà così la possibilità di recuperare per intero le opere d’arte, non solo , ma di poterle collocare in modo dignitoso e sicuro in una cappella adiacente alla chiesa. Ora le tele sono in “clinica”, per così dire, stanno sottoponendosi a cure delicate e sofisticate, delle pulitura, rintelatura, stuccatura e reintegrazione pittorica; tali e tante sono le fasi di un restauro corretto e completo. Gaspare Traversi avrà così la possibilità di apparire in tutto il suo splendore attraverso le “tele ritrovate” e allieterà la visita dei cittadini di Borgotaro, dei turisti, degli amatori e di tutti coloro che senz’altro saranno riusciti ad ammirarle. Parliamo ora un po’ dell’autore .

Chi era Gaspare Traversi ? Molti pittori di tutti i periodi considerati “minori” sono stati, a distanza di tempo , rivalutati o riscoperti, tra questi Gaspare Traversi (1732 – 1769 ) pittore napoletano del Settecento. Esponente della Scuola Napoletana, si discosta un po’ dalle caratteristiche prevalentemente decorative dei suoi contemporanei e rivela una capacità di espressione condotta con arguzia e spunti lievemente caricaturali specialmente in alcune opere del 1° periodo presenti ora alla Galleria di Venezia, al Museo San Martino di Napoli e alla Galleria Nazionale di Roma.

Il forte chiaroscuro, la violenza di certi soggetti, il naturalismo delle figure e dei particolari ci riportano con il pensiero a Caravaggio , ma ad un Caravaggio sui cui è passata l’esperienza di tutto il Seicento ed ha agito lo spirito settecentesco che non ama troppo gli accenti drammatici. Nelle tele della Via Crucis il colore non appare così intenso e contrastante, né le scene così drammatiche come esigerebbe il contenuto, tutto sembra immerso in una atmosfera di patos religioso composto e contenuto.

I toni di colore sono morbidamente fusi e le figure non indulgono a gesti esagerati, ma sono ben collocati in spazi misurati e armonici. I visi sono ben caratterizzati e rivelano una perspicace osservazione della realtà che deriva dalle correnti naturalistiche già manifesti nella cultura del settecento. Come siano giunte queste tele al Borgo di preciso non si sa, le cronache sono confuse e incerte. Erano comunque in dotazione ad un Monastero di Castell’Arquato , per volontà del padre generale dei Francescani, certo Frà Raffaelino da Lugagnano che a Roma incontrò il Traversi.

La committenza si attuò così e le tele furono eseguite nell’intento di dotare il Monastero di opere d’arte di pregio. In epoca successiva con la chiusura del Monastero le tele passarono alla Curia di Piacenza che probabilmente ne fede donazione alla Chiesa di San Rocco di Borgotaro. Ma il cammino di questa Via Crucis non era ancora terminato. In epoca napoleonica, con la chiusura della Chiesa, la parrocchia di S. Antonino le custodì temporaneamente, successivamente con la riapertura al culto di San Rocco tornarono definitivamente al loro posto.

Concludendo, si auspica che il “tormentato” iter di queste tele possa finalmente avere fine e che possano trovare una loro collocazione riportate all’antico splendore come meritano.

 

Immagini.