Le  suore gianelline e l’istituto Gianelli hanno sicuramente rappresentato all’interno del quartiere un momento particolare di storia che ha coinvolto tutti i suoi abitanti e  pian piano andiamo a raccontare…….
Nel 1942 le suore Gianelline arrivarono a Borgotaro, provenienti da Chiavari, a causa della guerra, per paura dei bombardamenti, accompagnate dalla signorina Delnevo Paolina, borgotarese, che da anni viveva presso di loro.
Erano alloggiate nel palazzo Ostacchini, in viale della Libertà, palazzo che si può ancora oggi ammirare, pressochè inalterato e di recente restaurato, di cui narreremo la storia in un altro capitolo.
Mentre furono accolte favorevolmente dalla gente di San Rocco, non fu così per alcune autorità religiose del luogo (incredibile, ma vero !) che fecero di tutto per ostacolarne la permanenza. Non è questo il "sito"  per insistere su questo punto che però è storia, verificabile attraverso documenti esistenti.
In un primo momento, non potendo aprire un asilo per i fatti sopra detti, le suore incominciarono a gestire un fiorente dopo-scuola, utilissimo per un quartiere popoloso come il nostro, e non solo aiutavano i bambini a fare i compiti, ma insegnavano a ricamare, a suonare il pianoforte e a dipingere.
Quando i rumori e i pericoli della guerra si avvicinarono troppo al nostro paese, le suore presero ancora una volta la via dell’esilio e si trasferirono nelle campagne di Pontolo ospiti dei signori Lusardi e vi rimasero sino al 1945.
Naturalmente anche in quella sede continuarono il loro apostolato e lal loro attività aiutando in ogni modo la gente del luogo.
Finita la guerra, tornarono in San Rocco, dove le aspettava un’amara sorpresa : il palazzo Ostacchini era stato reso inagibile dai bombardamenti e dalle conseguenze di una furiosa battaglia fra partigiani e tedeschi, che verrà raccontata in un altro capitolo della storia.
Ancora una volta il Signore, che dove vede provvede, fece in modo che le suore rimanessero: alcune famiglie di San Rocco si attivarono perchè potessero riprendere la loro opera di assistenza e di istruzione per i bambini e i ragazzi che portavano, alcuni nel fisico, e tutti nel cuore e nella mente, le dolorose ferite della guerra appena terminata.

Immagini.

   

La famiglia Tagliavini mise a disposizione un appartamento, dove alloggiarone le suore, uno studio che servì da aula scolastica e, in seguito, quando i ragazzi furono troppo numerosi, la famiglia Necchi Domenico mise a disposizione quell’edificio che ancora oggi si vede, nello stradello che da viale Libertà porta in via Malta, così rimase la situazione fin quando venne reso agibile il palazzo Ostacchini, dove tornarono sino ai primi anni Cinquanta.
Chi erano le suore Gianelline ? Quante erano ? Innanzi tutto bisogna precisare che il vero nome di questo ordine religioso è "Figlie di nostra Signora dell’orto", e vengono comunemente chiamate suore Gianelline dal nome del loro fondatore il Santo Antonio Maria Gianelli.
A Borgotaro c’erano sempre state le suore della carità o suore cappellone, come venivano scherzosamente chiamate per quei copricapi inamidati che facevano parte del loro abito, e non si conoscevano suore vestite diversamente. Le Gianelline invece , con quei loro semplici veli neri ed il soggolo bianco,le gonne nere, si mimetizzavano abbastanza fra le donne comuni…., non so, avevano un che di più moderno!
Le suore fondatrici dell’opera a San Rocco, furono Suor Matilde,maestra elementare, e molti borgotaresi con i capelli bianchi come i miei , se la ricordano benissimo anche per i suoi metodi d’insegnamento molto …..convincenti!
Suor Maria del Rosario, giovane, con il volto e la voce d’angelo, che insegnava alle ragazze a cucire, ricamare, cantare e pregare; Suor Maria del Sacro Cuore che insegnava a dipingere e la piccola Suor Giuseppina, palestinese, che insegnava a suonare il pianoforte con pazienza certosina. Poi la suora di cucina di cui non ricordo il nome che a differenza delle sue consorelle, vestiva di bianco con una cuffietta in testa al posto del velo, curiosamente arricciata intorno al volto.
Nello storico edificio "Palazzo Ostacchini", sino agli anni cinquanta, le suore esercitarono con grande partecipazione di alunni di ogni età, è proprio il caso di dirlo, la loro opera educativa, con un doposcuola, una scuola di pianoforte, di ricamo, di pittura. Niente scuola materna per preciso divieto delle autorità religiose dell’epoca, perchè avevano paura che facessero  "concorrenza" alle Figlie della carità presenti nel territorio. Come ripeto ci sono documenti che confermano tutto ciò.
Tralascio lo spiacevole episodio dell’imposizione fatta alle suore di tornarsene da dove erano venute, nei primi anni del dopoguerra, e la "gloriosa" impresa di alcune famiglie di San Rocco che per farle rimanere contro gli autorevoli pareti di alcune autorità, si recarono a Roma dietro consiglio di Madre Matilde (un consiglio così segreto che, pur essendo fra le persone recatesi a Roma nel 1946 o 1947, anche mia madre non seppe mai quali persone fossero state contattate per risolvere positivamente la questione).
Con l’intervento quasi magico del signor Polledri Marco (della cui famiglia racconteremo presto la storia) e dell’Ingegnere Romano Guatteri, direttore in quei tempi dello stabilimento della Milanese & Azzi, e di altre persone, nacque l’imponente costruzione che si vede ancora oggi anche se in indecoroso stato di degrado : l’Istituto Gianelli.