Foto Tagliavini

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Carlo Galluzzi

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Foto Brunetto Cucchi


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Passo del Bratello MS Rastrellamento dell’ estate 1944.
Il Cippo Eretto al Passo del Bratello e restaurato dalle Associazioni Partigiane,è luogo d’incontro per i cittadini della valle del Taro e della Val Verde in ricordo dei loro caduti Militari e Civili.
Commemorazione della Battaglia di Grifola.
Vitto e Guelfo – Vincenzo Errico di Verbicaro (CS) e Lugi Bozzia Borgotaro PR
Grifola 8 luglio 1944
Durante i primi giorni di luglio il versante pontremolese dell’Appennino viene occupato dai tedeschi che si insediano in tutti i villaggi della Val verde. Il Passo del Bratello è presidiato da un distaccamento di Facio al comando di Salvatore.
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Nell’ultimo decennio dell’Ottocento e nei primi anni del Nuovo Secolo le ragioni della civiltà industriale ebbero la meglio fra i nostri monti, nelle nostre valli, operando significativi cambiamenti nelle abitudini di vita di una società, fino ad allora, agraria, contadina, che soprattutto dalle attività dell’allevamento, del commercio della legna, e dei prodotti del bosco traeva il proprio sostentamento, di fatto, tuttavia, mediamente a tal punto insufficiente a crescere una famiglia, da indurre gli uomini a sradicarsi dai propri monti a staccarsi dai propri affetti, per avventurarsi nell’ignoto, in Europa ed Oltre Oceano, dove, lottando contro sacrifici ed umiliazioni, guadagnare il denaro necessario per una vita dignitosa della propria famiglia.
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Ricordando Aldo Tagliavini
San ROCCO di Borgotaro tre 800e 900

Tra il 1800 e il 1900 si stava lavorando al tratto ferroviario che da Parma arrivava a La Spezia. Il traforo del Monte Borgallo e la conseguente attuazione dell’omonima galleria, avrebbe dovuto mettere in comunicazione regioni come l’Emilia Romagna,la Toscana,la Liguria con l’Italia e tutta Europa.La cosa fu lunga,ardua,difficile. In quel periodo,l’impresa Piatti,addetta ai lavori,installò il proprio cantiere nei pressi dell’erigenda stazione ferroviaria di Borgotaro, in un raggio di terra che si estendeva fin oltre il torrente Tarodine;allo stesso tempo effettuò opere di grande potenza idraulica ed elettrica e procurò così l’energia necessaria per lavorare all’opera che si stava realizzando.

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Per non Dimenticare 76° Liberazione di Borgotaro 09-04-1945
Attacco al Palazzo Ostacchini 09-04-2021
L’ ordine d’operazione del Comandante Libero n° 880 per l’eliminazione del presidio di Borgotaro, viene emanato la sera del 7 Aprile e prevede compiti operativi particolareggiati per tutti i sette distaccamenti.
.Asserragliati nel Palazzo Ostacchini, nella casa Beccarelli , nella stazione ferroviaria, dentro la galleria del Borgallo, fra le cataste del legname della F.N.E.T. i tedeschi si difendono accanitamente tutto il giorno. Nei primi attacchi viene ferito gravemente Cacchioli Domenico> Banda> che morirà due giorni dopo.
Le armi pesanti : mitragliatrici e mortai sono piazzati sulla fabbrica del cemento, sul Castello, sopra la cascata del canale della Centrale, Casa Botti, mentre i partigiani portano gli assalti partendo dal cimitero,dal molino dell’ Aglio, da Casa Botti.
Alla sera, dopo vari tentativi d’assalto, si tenta di far esplodere il Palazzo del Comando con una carica di dinamite : la carica viene piazzata ma non esplode.
Durante la notte i tedeschi sono assediati ed alla mattina i primi due caselli ferroviari 62 e 64 si arrendono.
Il Palazzo Ostacchini viene espugnato in tarda mattinata dopo un ennesimo assalto e dopo che esplode la seconda carica piazzata da tre ardimentosi ribelli: Napoli, Ailù e Rosetta.
Ormai qualche soldato tedesco aveva cominciato individualmente ad abbandonare la sua posizione e si era arreso ai partigiani. Qualcuno, addirittura, nel tentativo di arrendersi individualmente era stato ucciso da un maresciallo delle S.S. che si ostinava alla resistenza contro la volontà dello stesso comandante del presidio. I partigiani irrompono nel palazzo da tanti mesi sede del comando tedesco.
È Gino Del maestro che ci fa rivivere quell’ indimenticabile momento : Libero,Rosetta Solari, Ailù Corrado,Lino, Bomba Pio ed io fummo i primi ad entrare nel Palazzo. Il tenente stava scendendo le scale; si staccò il cinturone con la rivoltella e la consegnò ad Ailù. Il Comandante Libero fece scendere tutti i prigionieri, li mise in fila lungo la strada e li portò verso la stazione.
Segue poi un rastrellamento alla stazione, nella galleria ed alla F.N.E.T. dove i tedeschi, circondati , ad uno ad uno, si arrendono. In totale i tedeschi catturati sono un centinaio, ingente il bottino bellico: dentro la galleria del Borgallo vengono rinvenuti 900 quintali d’esplosivo, ed un enorme quantitativo di viveri e vestiario. Presumibilmente l’ esplosivo dove servire per far saltare l’ Arsenale di La Spezia ed alla fine della guerra, rimasto incostudito, sarà la causa di una grossa tragedia.
L’ episodio è tratto dal libro di Giaccomo Vietti > L’ ALTA VAL TARO NELLA RESISTENZA >>

Ricordo di un quartiere è un racconto a puntate di una storia di fantasia, ma con riferimenti di zone esistenti
Scritto da Valerio Agitati con la correzione di Teresa Fortunati

Stazione di Borgo Val di Taro, seduto su una panchina Mattia sta aspettando l’arrivo del nonno Giuseppe,un nonno che non ha mai visto, emigrato negli anni ‘60 in America per lavoro portando con se’ la moglie Ada e una figlia Franca e affidando l’altra figlia Maria , madre di Mattia , a dei parenti. Continua a leggere »

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