Passo del Bratello MS Rastrellamento dell’ estate 1944.
Il Cippo Eretto al Passo del Bratello e restaurato dalle Associazioni Partigiane,è luogo d’incontro per i cittadini della valle del Taro e della Val Verde in ricordo dei loro caduti Militari e Civili.
Commemorazione della Battaglia di Grifola.
Vitto e Guelfo – Vincenzo Errico di Verbicaro (CS) e Lugi Bozzia Borgotaro PR
Grifola 8 luglio 1944
Durante i primi giorni di luglio il versante pontremolese dell’Appennino viene occupato dai tedeschi che si insediano in tutti i villaggi della Val verde. Il Passo del Bratello è presidiato da un distaccamento di Facio al comando di Salvatore.

Impossibilitati a varcare il crinale e scendere nella Val taro, i tedeschi ed i fascisti si accaniscono contro la popolazione dell’alto Pontremolese. Uccidono uomini civili sorpresi nei sentieri di montagna, e nei villaggi: due donne a Cà del Guelfo, cinque a Barracello, due a S, Lorenzo. Il 6 luglio il distaccamento di Salvatore si ritira a Zeri lasciando indifeso il passo ed il loro posto viene occupato da un distaccamento di 30 uomini del Molinatico al comando di Igor che per due giorni attende l’attacco tedesco. L’8 Luglio i tedeschi con un centinaio di uomini passano il crinale con l’obbiettivo di occupare la Stazione ed aprire l’imboccatura della Galleria del Borgallo che i partigiani avevano ostruito. Nelle vicinanze di Cà del Guelfo avevano sorpreso Bozzia Gino <> ed Enrico Vincenzo <>, due partigiani del gruppo di Igor mandati nei villaggi dell’alto pontremolese a cercar viveri. I due, sorpresi, riescono ad asserragliarsi in una casella e si difendono. Il primo viene ucciso in combattimento mentre il secondo, esaurite le munizioni, si arrende, verrà fucilato successivamente nel corso dell’incursione. I due corpi verranno ritrovati dopo settimane orribilmente mutilati. I tedeschi raggiungono il passo attraverso i boschi avevano pio sorpreso il distaccamento del Molinatico che era tuttavia riuscito fortunosamente a sfuggire all’accerchiamento raggiungendo San Vincenzo. Filtrata attraverso le difese partigiane, la formazione tedesca, un corpo speciale antiguerriglia con tute mimetiche, scende di nascosto verso Borgotaro seguendo i sentieri tra i boschi alla destra del Tarodine. Nel loro cammino sorprendono un contadino, Granelli Vittorio, che uccidono.
Appostati a San Vincenzo il distaccamento di Igor individua la colonna tedesca ed inizia il combattimento. Dato l’allarme, si chiedono rinforzi al Centocroci ed al Penna. Ancora una volta, Dragotte, Beretta, Bil si ritrovano uniti a difendere Borgotaro. Dapprima si spara sulla colonna dalla riva sinistra del Tarodine. Ormai finiti i boschi, i tedeschi si ritrovano allo scoperto. Partendo dalla Pieve i partigiani risalgono verso Grifola e sbarrano la strada. Accerchiati, i tedeschi sbandano per i boschi e molti verranno fatti prigionieri nei giorni successivi. Un gruppo al comando di un capitano tedesco tenta di resistere nell’abitato sparando sui partigiani con un mortaio da 81. L’assedio dura parecchie ore, tra i tedeschi i morti sono 10.poco prima che calino le tenebre, in 26 si arrendono lasciando in mano ai partigiani tutto il loro armamento.
Il capitano tedesco, per non arrendersi, si uccide sparandosi in bocca.
Bozzia Gino <> ed Enrico Vincenzo <>,
Tratto dal libro di Giacomo Vietti L’Alta Valtaro nella Resistenza
Venerdì 30-09-2022