lapide  tragedia del tarodineLapide tragedia

Tragedia del Tarodine
A volte le tragedie sono causate da vera propria incuria : il caso di cinque bambini Borgotaresi bruciati il 21 Agosto 1945 nel rogo di balistite sul Tarodine: il deposito d’esplosivo della Galleria del Borgallo rimasto incostudito, era normalmente frequentato da bambini del paese, che prendevano le stecche e gli spaghetti d’esplosivo e si divertivano a vederli bruciare. Quel giorno il quantitativo prelevato dai vagoni ferroviari era stato particolarmente grosso, i cinque bambini : Beccarelli Mario, Buffetti Vincenzo, Bonici Adolfo, Frambati Umberto, Sala Ugo, decidono di fare una catasta nel greto del vicino torrente e di fare un grosso falò. La rapidità dell’ incendio li coinvolgerà bruciandoli vivi.

Sono i nostri compagni di scuola e amici di giochi coi quali in quelle prime giornate di libertà si rivivevano le vicende dei compagni più grandi, che avevano partecipato alla guerra : vicende che la nostra fantasia di bambini mimetizza e si scolpiva in maniera indelebile nella nostra memoria.
Per questo sulla lapide posta a ricordo della tragedia i partigiani Borgotaresi, trasponendo le parole di un grande poeta americano, hanno scolpito.

>> MALVAGIA È LA GUERRA
ABBIAMO SENTITO LA CUPA VOCE DELLA MORTE
NASCOSTA
NELLA GIOIA SPENSIERATA DEL GIOCO >>

Ora la lapide che prima si trovava sul luogo della tragedia , è stata deposta davanti alle scuole elementari e medie del quartiere.

L’ episodio è tratto dal libro di Giaccomo Vietti > L’ ALTA VAL TARO NELLA RESISTENZA >>