Tratto dal libro di Lodi, Massimiliano, Obiettivo libertà. Storia della I Julia Brigata partigiana dell’Alta Val Taro, Associazione liberi partigiani italiani, Parma, 1985………..sempre per non dimenticare.

RELAZIONE
 
( Comunicato n. 34 )
 
OGGETTO: Fatto d’ armi del giorno 8-9 per l’ occupazione dei presidi di Borgotaro.
 
        In seguito ad ordine emanato dai Comandi Superiori veniva disposto l’ attacco contemporaneo ai presidi di fondo Val Taro, situati in paesi e lungo la ferrovia Parma –Spezia.
 
 
     La nostra Brigata veniva affidato il compito per l’ eliminazione del presidio di Borgotaro Paese, della stazione ferroviaria e dei caselli posti nel tratto della ferrovia B. Taro e Ostia.
     L’ attacco veniva disposto per le ore 4 dell’8/4/945.
    Nella notte tra il 6 e il 7 /4/945, il Comando di Brigata che aveva ricevuto poco prima l’ ordine di operazione disponeva immediatamente il passaggio in destra Taro di alcuni suoi Distaccamenti al fine di prendere le posizioni prestabilite per muovere l’ attacco.
   Il piano prestabilito dal Comando assegnava ai vari Distaccamenti i seguenti compiti:
1)      Distaccamento Marchini: in sinistra taro doveva iniziare il fuoco con la preparazione dei mortai (due), con due squadre impegnare i caselli ferroviari 62-63, il nucleo mortai una volta terminata la sua azione, doveva lasciare i mortai in posizione e sorvegliare il greto del Taro.
2)      Distaccamento Bassani: in sinistra Taro, doveva impegnare i caselli ferroviari 60-61 e sorvegliare le provenienze da Ostia.
3)      Distaccamento Dall’ara: in destra Taro aveva il compito di attaccare la stazione ferroviaria e portarsi poi verso il Comando di Presidio, doveva tenersi in collegamento con il gruppo Vampa, il quale aveva il compito di provvedere a minare  l’ imbocco della  galleria.
4)      Distaccamento Zanrè: doveva piazzare la sua squadra mitraglieri sul castello vecchio di B. Taro e colle altre tre squadre in destra Taro ,dislocarsi fra il mulino dell’ Aglio ed il Cimitero per operare in collaborazione con Distaccamento Dall’ara.
5)      Distaccamento Antolini: in destra Taro doveva piazzarsi fra il Cimitero e San Rocco, lasciando le squadre d’ assalto a disposizione del Comando
6)      Distaccamento Piscina: in destra Taro, a disposizione del Comando di Brigata con la Bazzuka.
7)      Distaccamento Bigliardi: in destra Taro a disposizione del Comando di Brigata con due squadre d’ assalto.
        Causa il cattivo tempo l’ attacco veniva ritardato e il fuoco di preparazione dei nostri mortai, si iniziava alle prime ore dell’alba, e precisamente alle 6’15, intercalatola qualche raffica delle nostre mitragliatrici.
            Cessato il fuoco dei mortai entravano in azione con il fuoco interno le armi automatiche di reparto, (mitragliatori e f.m.)che prendevano  sotto il loro tiro gli obiettivi nemici in precedenza a ciascuno assegnati.
            Contemporaneamente le nostre squadre d’ assalto movevano l’ attacco sia del Comando di presidio sia del presidio posto in stazione. L’ avvicinamento al Palazzo Ostacchini, sede del Comando, nemico, veniva effettuato da tre nuclei separati, i quali partendo da San Rocco operavano in stretto collegamento e passando di  casa in casa, per eliminare eventuali posti  di  resistenza nemici, riuscivano a raggiungere e piazzare le loro armi nelle ultime case a ridosso del menzionato Comando.
            L’ avvicinamento riusciva quanto mai arduo per la vivacissima reazione nemica la quale bloccava fra l’ altro per oltre un ‘ ora una nostra squadra entro una casa battuta violentemente.
            Di pari tempo il Distaccamento Dall’ara in collaborazione con il Gruppo Vampa, attaccava i caseggiati della stazione ferroviaria dove si ritenevano rinserrati i tedeschi. Parte di questi riuscivano a raggiungere l’ imbocco della galleria mentre il rimanente si trincerava nei caseggiati e fra le cataste di legno della fabbrica di Estratti tanici.
            Il combattimento continuava accanito e la nostra azione contro il Comando del Presidio, si faceva sempre più serrata appoggiata dalla nostra unica Bazzuka. Allo stesso è stato più volte intimato la resa ma non ha dato alcun cenno di risposta.
            Più tardi verso le ore 16, la nostra pressione si faceva rabbiosa e con l’ ausilio di due altre Bazzuke, con tre uomini della 2° Brigata Beretta, i nostri Sabotatori si portavano sotto il Palazzo con lo scopo di far brillare una carica di esplosivo davanti al portone posteriore.
            Il nemico accortosi dei nostri intendimenti reagiva sempre più accanitamente con il lancio altresì di numerose bombe a mano.
            La carica di dinamite non ebbe a scoppiare , si incendiava poi in seguito ad un di Bazzuka e provocava poi la distruzione del portone accennato.
            Nuovi assalti sferrati dalle nostre squadre rimanevano infruttuosi.
            I reparti nostri dislocati in stazione non riuscirono ad avere il migliore successo, malgrado fosse stata inviata colà in rinforzo una delle migliori squadre d’assalto.
            I caselli intanto venivano tenuti impegnati per tutta la giornata.
            Col sopraggiungere dell’oscurità la nostra azione veniva limitata ad un’ attiva vigilanza acciochè il nemico non potesse tentare eventuali sortite isolate o a nuclei.
            Nello stesso tempo  il Comando di Brigata decideva di rimandare al mattino dopo ulteriore azione di attacco disponendo  altresì nella notte, nuove postazioni resesi libere dopo le  azioni della giornata.
            Durante la stessa notte il nemico lanciava numerosi razzi di vari colori( bianco- rosso-verde) ai quali rispondevano altri razzi dai caselli che ancora resistevano.
            Ad intervalli qualche raffica veniva fatta partire dai nostri, in particolare all’ imbocco delle galleria del Borgallo.
            Alle ore 5 del giorno dopo si riprendeva in forma limitata l’ azione. Più tardi verso le ore 7,30 l’ attacco assumeva un tono violento e con l’ ausilio delle Bazuke e sotto la  protezione delle armi automatiche di reparto e di quelle individuali posate a pochi metri dal Palazzo, i nostri sabotatori riuscivano nuovamente a piazzare una seconda carica, molto più grossa della prima, nell’ interno della casa.
            Col brillamento dell’ esplosivo di Comando Tedesco veniva preso d’ assalto ed i primi nemici titubanti uscirono dal caseggiato sventolando un fazzoletto bianco. Immediatamente si faceva cessare il fuoco delle nostre armi e ci si portava ancora più sotto intimando a voce la resa.
            Il nemico rispondeva con un nuovo lancio di bombe a mano che ci costringeva a ripiegare nuovamente, mentre le nostre armi riprendevano più violento che mai il loro fuoco. Intanto giungeva notizia che due caselli ferroviari erano stati costretti alla resa dopo l’ intervento di una nostra Bazuka.
            Nuovamente i nostri uomini si portavano sotto e  questa volta il nemico, dopo breve esitazione, capitolava.
            Subito dopo si faceva irruzione nel Palazzo vicino ove venivano catturati altri  6 tedeschi.
            Radunato gli uomini ci si  portava in stazione e coll’ ausilio di alcuni prigionieri si riusciva a catturare i pochi nemici rinserratisi in un unica casa.
            le dette azioni ebbero termine alle ore 9 circa del giorno 9.
            Nel pomeriggio mentre due nostri Distaccamenti erano destinati per dare l’ attacco ai caselli 60 –61 che ancora resistevano, le nostre squadre di sabotatori con altri uomini si portava nell’ interno della galleria del Borgallo.
            Dopo la predisposizione delle postazioni veniva mosso l’ attacco ai caselli con l’ intervento delle Bazuke e dopo breve e nutrito fuoco erano costretti alla resa.
            Nella galleria del Borgallo con l’ ausilio di alcuni prigionieri e colle dovute misure di sicurezza si procedeva alla cattura di numerosi altri nemici.
            Con questo si compiva la nostra azione con l’ occupazione totale del paese di Borgotaro e l’ eliminazione dei presidi posti lungo la linea ferroviaria da Ostia a Borgotaro.
 
Hanno partecipato all’ azione numero 217 Patrioti.
 
 
 
 
PERDITE NOSTRE :
 
                2 feriti, di cui uno deceduto in seguito.
 
PERDITE NEMICHE
 
              5 morti – 5 feriti – 124 prigionieri così ripartit:
             n 2 Ufficiali – N 6 Marescialli – 18 Serg. Magg. E sergenti – N 94 militari tedeschi- N 1 civile (       spia ) e N 3 donne. ( fra i prigionieri sono compresi i feriti.)
 
MATERIALE CATTURATO:
 
           4 Mitragliatrici Fiat. Mod.35
           3 f.m  Scoda
          1 f.m. Bren
          2 f.m  Breda
         2 f. m Mauser
        73 armi individuali
        1 autocarro < Renauld > a Gassogeno
        Carrelli e Vagoni ferroviari- munizionamento –
       Equipaggiamento ed altro materiale vario.
 
 
 
          IL COMMISSARIO               IL VICE COMANDANTE     IL COMANDANTE          
 
              LINO                                           CORRADO                      LIBERO