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Breve Storia della “ Trattoria con Locanda Marioni “

Pasquale Marioni e Maria Elisabetta Castellotti provenivano da San Rocco di Guinadi: Lui giovinetto aveva lavorato come operaio al traforo del Borgallo. Sposi novelli aprono in via Nazionale, più o meno all’ altezza del’attuale n° civico 11, una mescita di vino ben presto “ Con Cucina” oggi si direbbe “casalinga” poiché la cuoca vantava l’esperienza della propria numerosa famiglia essendo rimasta orfana primogenita.

La loro abitazione, come da tradizione al Borgo per le loro attività artigianali,è al piano Superiore, ma quando nascono i figliuoli, Maria,Giovanni,Guido,Ines,Irma, acquistano nell’attuale Viale della Libertà il terreno ove costruiscono il “Blocco Centrale” con la trattoria al piano terra, le camere ed il loro alloggio al 1° piano.
Giovanni e Guido, 18 e 16 anni emigrano poi a Philadelphia per imparare il mestiere dallo zio Bertucci, affermato chef: Ritorna però solo Giovanni per “fare il soldato” mentre Guido resta laggiù e, nella migliore tradizione Italica fa carriera nel settore ristorativo.
Durante il fascismo Pasquale pur socialista, riesce comunque a lavorare e negli anni 30 costruisce la parte, ancora oggi ben riconoscibile e di un piano più alta, chiamata Torretta: apre il negozio di alimentari con tabaccheria e merceria.
L’ aneddoto più gustoso riguarda un abituale cliente della trattoria: la Bettina aveva i suoi piccoli “trucchi” del mestiere e con il batticarne si accaniva sulla fettina di carne fino a farla diventare un ostia e poi vai con l’impanatura! Il suddetto cliente così l’apostrofava: ma lo sa siora Bettina che i cotletti a’ s fan anca con la Caerna?
Giovanni si sposa e l’Ernesta inizia subito ad affiancare la “nonna” ai fornelli oltretutto à una espertissima fungaiola: quando è stagione la materia prima proviene dalle sue escursioni nei boschi di Pontolo e Baselica e l’abilità culinaria è in comune con la cugina Marianna della trattoria del fungo.
Nel 43 prima con la caduta del fascismo e poi con l’8 settembre la trattoria locanda si mescola con le vicende della storia: Givannino, socialista turbolento, è informatore dei partigiani( riceverà la croce al merito per l’attività svolta): il comando tedesco di palazzo Ostacchini è a due passi! Ma dopo i primi bombardamenti al Borgo si chiude tutto per “sfollare” a Boceto, Pontolo, Baselica.
Tutto ricomincia,piano piano, dopo la liberazione. A metà anni 50 Givannino ed Ernesta alzano di un piano il “blocco centrale” a livello della “Torretta” ed a fine anni 50 viene aperta la pompa di benzina. La gestione della trattoria ed alimentari, è diventata troppo impegnativa ed ecco che subentra la famiglia Ravazzoni, poi la mitica “Annetta”, Adele Barusi e Roberto Fortunati, Marino, Jasoni, Melina,Maria ora c’è il Pirata!
Mentre leggiamo le note della canson d’i ustrai’ e, così come riadattate dal “nostro” musico Franco Brugnoli:
“ … e suma andà fei da Marioni
L’era proprio vein de pumi…..
….e suma andà fein dall’Anetta
L’era proprio acqua scìetta…..
… e suma andà fein da Marino
L’era proprio vein, ‘Rufino….
Un grazie da parte del Quartiere a
Liliana, Maria Rita Marioni ed Elisabetta per il prezioso racconto della loro famiglia

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