Con Quartierando un giorno di maggio
Lucia Tagliavini
Una giornata di sole, caldo estivo o quasi… tanta gente…,Valerio è davanti al Baracchino,sta aspettando Giacomo che, al tempo stesso maestro e storico valtarese,si sta apprestando a raccontare la…” nostra storia” portandoci a visitare i luoghi più significativi del quartiere che all’incirca un secolo fa,stava avviandosi a prender l’aspetto di ora..A volte mi piace chiudere gli occhi ed immedesimarmi nel tempo che fu..Mi trovo proiettata nel passato e spesso Giacomo coi suoi racconti mi ci fa ritornare…Vedo l’antica Turris immersa da… una frana???un terremoto????Papà diceva sempre che era stato quest’ultimo a distruggerla…fu allora che i suoi abitanti pensarono di costruire la chiesa in posto piu’ sicuro…cosi ho sentito raccontare..e la ricostruirono al di la’ del Taro dove allo stato attuale, è rimasto solo un nome: la Pieve.

Chissà forse è proprio li che nasce il primo nucleo abitativo che poi è diventato S.Rocco….La cosa non è da escludere…. E’ tanto tempo che non passo da quelle parti ma l’unica cosa che era rimasta di quei tempi lontani ,era un croce sul tetto,che io fissavo con insistenza ,ogni volta che ci passavo davanti come se pretendessi che mi potesse dire qualcosa,magari raccontandomi il suo passato. Quel luogo che era quasi irriconoscibile e di chiesa ormai non aveva più nulla. Non so ora se è rimasta tale ..ma … era,ai tempi d’oro della mia gioventù,diventata una fattoria….Mi chiedo:”Ma mai a nessuno è venuto in mente di operare scavi archeologici per riuscire a trovare finalmente San Giorgio e i suoi trascorsi ????? “ chissà che ci sarà la’ sotto….Recenti conoscenze,mi dicono,che il corso del torrente abbia subito cambiamenti in occasione della costruzione della linea ferroviaria per cui mi vien da pensare che in origine non passasse tanto lontano da quei luoghi…però… magari… posso anche sbagliare….Che il Tarodine sia stato deviato, è comunque cosa certa e cosi si è trovato a scorrere non tanto lontano da casa mia…eh si perche’ nonno Casimiro nel lontano 1910 ha pensato bene di accasarsi proprio lungo le sue rive ,là dove il ponte ci divideva dalla stazione e vi creò un luogo incantevole dove frutteti vigneti ,colorati giardini e cemento si sposavano in un modo incantevole con la natura circostante,ma…non divaghiamo…..Certo costringere Re Tarodine a cambiare il suo viaggio verso il Taro, devo ammettere che non è stata una bella idea, se si risolse in una esondazione che allagò con impeto le zone all’intorno provocando danni notevoli a tutto cio’ che aveva vicino…per questo fu costruito il muraglione per far si che da quel corso che, gli uomini gli avevano assegnato non dovesse più uscire però…non fu cosi …ma questa è un’altra storia…Dunque…. dicevamo …???Ah si la bella passeggiata per le vie del quartiere….devo dire che l’ idea mi è piaciuta molto anche se purtroppo problemi familiari mi hanno tenuta lontana dalla mia gente…poi accompagnati da Giacomo che conosce bene la storia di quei luoghi..ancora di più….Una bella carrellata di un secolo di storia dall’inserimento delle industrie allo sviluppo attuale …In questo arco di piu’ di un secolo ne son successe di cose… Partenza dunque dal Baracchino non senza prima ricordare quel che veniva lasciato al di la’ del ponte:un’ attenzione particolare e’ dovuta alla Pieve,alla stazione ferroviaria, alle industrie più significative che hanno segnato la storia ,al Tarodine,al muraglione ..Lungo la strada prima fermata Tagliavini.In un ampio piazzale esistevano una volta i laboratori di una azienda di manufatti in cemento dove in seguito vi si lavorava anche il marmo…lato sinistro un ricordo per il laboratorio fotografico di Petroncini, forse il più antico del paese….Poi abbiamo da ricordare la Fabbrica della marmellata,diventata poi caseificio,il suo seguito???Prima consorzio e poi discount….dirigiamoci verso il Borgo e allora troviamo Ostacchini con la sua storia di guerra poiché per qualche tempo sede del comando tedesco e teatro di spiacevoli vicende di quel periodo…,vorrei ricordare che lì erano le scuole elementari e una fabbrica di giocattoli ma non ne conosco la sistemazione in ordine di tempo……più verso il fiume un monumento ricorda episodi occorsi durante la guerra:è nei pressi delle Scuole Medie….Lungo la strada ancora altri edifici che son sorti al posto di vecchi insediamenti:come non ricordare i famosi trulli di Pietro il contadino e, ancora esistenti e conservate gelosamente dai proprietari, le villette liberty del primo novecento dove l’arte di Tagliavini fa spicco tra decori e bellissime cancellate. Passo,passo,arriviamo alla chiesa…Sorta dopo un periodo critico di quelle zone dovuto ad una grande epidemia di colera avvenuta nel 1500, ebbe nei secoli alterne vicende tra cui quella di essere sconsacrata per farne deposito di legna…La nuova comunità sanrocchina dei primi del novecento si fece carico insieme al parroco del Borgo di allora, di ristrutturarla per poterla riaprire al culto…Vanto e orgoglio di quella chiesa è contenere un ‘opera artistica di gran rilievo ed importanza:la Via Crucis del Traversi che Quartierando non ha mancato di visitare…la’ oltre la chiesa troviamo, lungo la strada che ci congiunge alla vallata,il luogo dove un tempo c’era la cava da cui si ricavava il cemento e che teneva attive le fabbriche della zona…E’finita la passeggiata,si ritorna al Baracchino dove la giornata termina tra una chiacchierata, un bicchiere di Buon vino e qualche panino….e le nuove proposte di un estate sanrocchina dove non mancheranno nuove serate in compagnia…. Il numero 2 di Quarierando è iniziato in un bella serata di questa calda estate con una bella presentazione di un libro che Giacomo ha scritto tempo fa dal titolo “Qualcosa che conosco( e ..devo dire che…ne conosce di cose….)dove racconta un po’ di storia del Quartiere e del Paese…quindi….alla prossima dunque e..Buone Vacanze….. “Quartierando”……….