E’ maggio a S.Rocco

 

Lucia Tagliavini

E’ maggio a S.Rocco Un magnifico arbusto di peonia arborea, sfoggia la sua bellezza in giardino e apre alla mia memoria tempi passati quando il mese di maggio, la sera,in tanti raggiungevamo la chiesa e inneggiavamo alla Madonna, recitando il santo rosario. La strada era piena di gente, la chiesa meravigliosamente fiorita …I giardini del quartiere si svuotavano dei loro fiori più belli e in chiesa era una festa di colori .Erano i tempi in cui regnava la semplicità, la parsimonia, la generosità ….non vi erano fiorai a S. Rocco e oserei dire nemmeno in paese…l’unica possibilità di procurarsi dei fiori era il baracchino di Montelli dove trovavamo solo e rigorosamente garofani. Ma nei giardini, a primavera,i fiori non mancavano, ed ognuno, uscendo di casa, la sera portava alla Madonna un piccolo angolo fiorito del suo giardino e i lillà,le palle di neve, i viburni , le rose, i fior d’angelo,le peonie, raggiungevano quella chiesa che diventava un tripudio di colori….una festa , una grande festa…la nostra festa:un tributo a Maria in quella chiesa tutta luci e sfumature colorate….. Non tutti però vi si recavano ; anche le cappellette votive, sorte qua e là nella campagna, si riempivano di gente.Per tanti miei compagni di scuola,la chiesa era troppo lontana e allora si recavano con la famiglia ,in luoghi più vicini a loro dove andavano a pregare. Maria con il suo Bambino ,li guardava con lo sguardo dolce, pietoso,mai severo,di una madre. E cosi, chi abitava lungo la strada che portava alla Pieve raggiungeva la cappelletta, che si incontrava prima del cavalcavia della ferrovia, chi invece abitava lungo il Muraglione ,si ritrovava a recitare il rosario in località Rivarossa????? lassù dove la grande muraglia finiva e ci si inerpicava lungo il monte.A scuola, durante il mese di maggio, si parlava spesso di questo e di piccoli sacrifici dedicati alla Madonna:chi tra di noi non ha mai fatto qualche….fioretto,ad esempio….. ed era facile darci appuntamento,la sera, per raggiungere la chiesa.Don Ugo ci aspettava sulla porta , non mancando mai di imprimersi nella mente,chi mancava all’appuntamento…A volte era unpò burbero , ma era un buon uomo,molto compreso nella sua parte di pastore di anime…credo che in cuor suo, non si perdonasse tanto facilmente di….."perdere qualche pecorella…..e ce la mettesse tutta per tenere stretto a sè il suo gregge; che poi non era proprio tutto suo… il Signore aveva la sua importanza in tutto questo,e anche la sua…"Mamma". Lo si vedeva su una bicicletta nera sfrecciare ovunque lungo Via della Libertà,in cerca di…anime sperdute…e fermarsi nei bar, nelle osterie,nelle fabbriche,nei laboratori artigianali……spesso ammonendo chi non ottemperava agli obblighi religiosi…..Era spesso anche da noi in azienda per accordarsi col papà sui lavori da fare alla chiesa…..eh sì,proprio quella chiesa che i frati avevano costruito con tanto amore e che per le vicende napoleoniche, era stata persino sconsacrata,ma che la comunità di S. Rocco ha voluto riportare ad antico splendore…. Era facile per me,con le invernate trascorse tra un mal di gola e l’altro,la febbre e raffreddori vari,dover trascurare i miei doveri religiosi e scolastici e allora…quando,don Ugo, arrivava da noi,non mancava la romanzina di rito e spesso cercavo il modo di…."svignarmela",quando lo vedevo arrivare.D’altra parte lui ,faceva il suo dovere e non posso che essergli riconoscente per quel che è riuscito a fare con tutti noi….anche se terrorizzava un pò tutti…..forse chissà,questa del terrore mescolato a un clima di bonarietà e misurata tolleranza, è stata una ricetta di grande effetto per tutti ….che, grazie a lui, siamo cresciuti,fondamentalmente con discrete basi religiose,anche se spesso la pigrizia ci assale, le distrazioni ci portano ad altre strade e la chiesa non è più,come quel tempo lontano, il fulcro della nostra vita.Vero è però che Maria spesso è la nostra sicurezza, il nostro sostegno, la nostra speranza….Quando il mese di maggio finiva ,tutti in processione…e allora Via Libertà si riempiva di canti e di suoni :spesso c’era anche la banda del paese e la "bella Signora"veniva portata a spalla dagli uomini del quartiere ,la strada era piena di luci, di drappi color amaranto alle finestre,di petali di rose….alla fine dopo la benedizione nel piazzale della chiesa , ognuno tornava alle proprie case con il cuore felice ed appagato…

Lucia Tagliavini