Ricordo di un quartiere è un racconto a puntate di una storia di fantasia, ma con riferimenti di zone esistenti
Scritto da Valerio Agitati con la correzione di Teresa Fortunati
4° parte
Prima di andare al lavoro la mamma preparò una buona colazione, il padre era già partito per il lavoro a Parma, Giuseppe chiese del caseggiato delle Gianelline e apprese da Maria che erano ritornate nella loro sede di Chiavari, che il Comune aveva acquistato l’immobile che stava andando in rovina per farne degli appartamenti nuovi.
Nell’uscire Mattia notò una busta nelle mani del nonno, ma non fece nessuna domanda. Nel viale della Libertà notò che tutto era cambiato, non ritrovò il muro che divideva la via dalla centrale, il canale dove quando era asciutto per lavori, lui e i suoi amici andavano a raccogliere i pesci nella poca acqua rimasta, la ciminiera della fabbrica dei piatti che si trovava lungo il canale, ora al suo posto c’era una baita degli alpini, anche Giuseppe era un alpino , militare a Tolmezzo, la volle visitare trovandola aperta e dentro trovò degli ex alpini addetti al tesseramento, volle così iscriversi in ricordo del suo periodo di militare.
Arrivati nella vicinanza del ponte non vide più il mulino e il lago nella parte superiore, ora un parcheggio, la cascata della Centrale, che produceva la corrente elettrica per la fabbrica del cemento, ora una palestra,la fabbrica del talco, i rocchetti, e rivolgendosi a Mattia con il viso un po’ triste disse che non ci si riconosceva più.
Volle visitare la chiesa, la trovò quasi uguale al giorno in cui aveva fatto la comunione e la cresima, il campetto da calcio ristrutturato di recente, meta di interminabili partite a calcio. Mancava anche il bar del baracchino demolito per far passare la super strada sottostante.
All’inizio del ponte sulla destra la Madonnina rimasta come all’ora, e ricordava che il padre gli aveva raccontato che era opera di un voto fatto tanti anni prima nel periodo della peste.
Sulla sinistra non c’era più la macelleria, il lago, il muretto da dove si tuffavano i più coraggiosi, lui non si era mai tuffato, troppo pericoloso, la nonna lo avrebbe suonato se lo scopriva, ma ci veniva a pescare le anguille di sera.
Continua