Valvenera
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Lucia Tagliavini
A VALVENERA
Dedicato a tutti i ragazzi di un tempo per ricordare le ore felici trascorse insieme…..
Estate:piccole scampagnate,gite in montagna e un terrazzo teatro di accordi durante le lunghe e calde serate di un tempo che fu…qualche stella cadente,qualche deludente desiderio che stentava ad avverarsi,tante chiacchiere e tanta compagnia.Si avvicinava la ricorrenza di S.Anna,che era anche il giorno in cui era festa a Valvenera di Valdena e noi usavamo partire per la consueta scampagnata,che per molti era un pellegrinaggio ,essendo tra quei monti apparsa la Madonna,cosi si diceva….Uscivano i fratelli Zanrè dal portone di casa,uscivo anch’io e , seduti su una panchina,attendevamo che altri ci raggiungessero. Ecco, da destra arriva la Gloria,da sinistra tutti i ragazzi della stazione:Remo, Claudio,Italo….forse altri ;non ricordo….La sera prima,su quel terrazzo …che confusione!
C’era chi chiedeva cosa doveva portare,chi come si doveva vestire,chi s’informava dell’ora in cui partire.E allora:principale argomento della serata era la partenza del giorno dopo,che richiedeva un certo tipo di organizzazione per cui ci si accordava un po’ sul tutto. Ecco dunque preoccuparsi di cio’ che doveva essere inserito nello zaino per il pasto del mezzogiorno e magari anche della colazione e dell’abbigliamento da tenere….Partire la mattina presto per raggiungere quei monti, significava essere attrezzati e ben organizzati:l’aria anche d’estate a Borgotaro alle cinque della mattina era abbastanza pungente,frizzantina direi…e allora bisognava mettere in conto anche qualche ..maglioncino..certo parlare di maglie adesso con il caldo di questi giorni è un po’ arduo ,ma purtoppo era così.Si partiva dunque muniti di tutto..zaini in spalla e… pane e prosciutto ,uova sode,magari un po’ di pollo arrosto,qualche dolcetto fatto in casa e un po’ di frutta….una…tovaglietta da stendere su quei verdi prati… e…. via ……oh,non dimentichiamoci qualche maglia invernale e gli immancabili calzerotti di lana anti vipera..cosi si diceva…Era l’ultima domenica di luglio e non eravamo gli unici a partire….la Madonna apparsa in quel luogo in sogno al Pastorello cosi lo sentivo chiamare ma notizie recenti non lo danno per tale,ci attendeva lassù tra il verde di quei boschi dove regnava il silenzio e la pace .Ci fu un tempo che quando scendevo le scale di casa mia e mi recavo in cortile spesso mi trovavo davanti un uomo piccolo, basso, tarchiato un paio di pantaloni alla zuav,una camicia a quadri,un gilet…paonazzo in volto…un po’ di pancetta….ricordava un figurina del presepe magari un oste, un fornaio… un… pastore…perchè no?ecco era lui,il pastorello..era sceso dalla montagna probabilmente per qualche lavoro da fare alla sua graziosa chiesina lassù dove tutto era avvolto da una serenità e una luce particolare e dove regnava il silenzio:lui viveva lassù…mi piace pensarlo là da solo con la sua… madonnina….Era venuto dalla Francia dove era emigrato per poi finire tra l’immensità del cielo ed il verde dei suoi prati…A volte lo incontravo appunto in cortile….altre in ufficio dalla mamma….e il suo aspetto sprigionava in me una curiosità che non aveva uguali…Voci di paese dicevano che era lui che aveva visto la Madonna,lassù in quella pace e io lo guardavo incuriosita con quella voglia di capire e quel desiderio di far domande che invece trattenevo dentro di me…E’ cosi che si è costruito il suo regno…fatto di verde e di lavoro:pietra su pietra ha creato la sua chiesa…E tutti gli anni,ormai era diventata tradizione, in tanti andavano. Chi a omaggiare la Madonna chi solo per fare una gita in compagnia.Partivamo dunque:appuntamento a casa mia.Attraverso il muraglione,raggiungevamo Valdena , ora i miei ricordi sono un po’ confusi,rammento un fiumiciattolo che abbiamo attraversato ,forse nei pressi di S.Vincenzo, il Tarodine????? e se la memoria non m’inganna a mezza mattinata eravamo alla Casella di Tonino, dove si faceva una sosta:qualche foto e poi proseguivamo attraverso i boschi:qualche incontro lungo il cammino,qualche bel porcino,visto per caso e raccolto e poi ecco tra gli alberi e gli arbusti in lontananza spuntare la chiesina e tanta gente su quei prati immensi…..Bello! Tutto era silenzio intorno a noi..solo le nostre voci,le nostre grida di ragazzi in quel luogo dove nell’aria si avvertiva uno strano profumo…Scorgevo lungo il cammino funghi e mirtilli:c’erano tanti galletti e alcuni porcini…la mia conoscenza micologica però era scarsa per cui non avevo il coraggio di raccoglierli,ma gli amici entusiasti di quegli incontri se ne facevano delle belle scorte e li portavano a casa.Sono passati gli anni,cifu un periodo che si diceva che una strada ora fa arrivare in quei luoghi con le macchine…io non sono più stata …ma il mio pensiero corre ancora lassù ogni volta che percorro la strada che mi riporta a casa quando raggiungo Borgotaro….Mi piace pensare però che questi… “vecchi ragazzi” che tanti anni fa partivano con me per raggiungere quei luoghi,ora cerchino di ripristinare questa antica tradizione:una scampagnata tra i monti alla ricerca di quella pace che il”pastorello”trovava lassù tra terra e cielo.